domenica 8 luglio 2007

Discorso di insediamento del Consiglio Comunale di Vibo Valentia 09/06/2005

Il risultato elettorale delle elezioni amministrative del 3 e 4 aprile 2005 costituisce la manifestazione più evidente della forte volontà di cambiamento espressa dai cittadini di Vibo.
Di questa volontà di cambiamento il sindaco, Dr Franco Sammarco, la giunta comunale e la coalizione di centrosinistra che li sostiene dovranno essere interpreti credibili, determinati e disinteressati.
Consapevoli di non essere depositari di verità assolute, ma esecutori della volontà popolare, bisogna prepararsi a svolgere il compito che i cittadini ci hanno affidato con grande umiltà, spirito di servizio, serietà, responsabilità e determinazione utilizzando il confronto, la concertazione e l’attenzione disinteressata come metodo di Governo della Città.
In questo, Signor Sindaco, può contare su una maggioranza che basa la sua azione politica su valori condivisi quali: trasparenza, solidarietà, attenzione verso i settori più deboli, incoraggiamento e sostegno alla realizzazione delle legittime aspirazioni di tutti i cittadini, efficacia ed efficienza dell’Amministrazione.
In quest’ottica, nel pieno rispetto della volontà popolare, sono sicuro Sig. Sindaco, che vorrà ricercare un coinvolgimento effettivo del Consiglio Comunale; che vorrà stabilire col Consiglio Comunale e con i cittadini un dialogo fecondo che dovrà avere come obiettivo quello di avviare una fase nuova e positiva di attenzione verso la nostra città, anche verso quelle parti del nostro territorio più periferiche, fino ad oggi trascurate.
L’azione di Governo, l’attività del Consiglio Comunale, il confronto che, sicuramente, non mancherà di essere acceso in diversi momenti: tutto dovrà essere indirizzato a far si che a prevalere, in ogni circostanza, sia l’esclusivo interesse della città e dei cittadini.
In questa prospettiva, voglio auspicare che il Consiglio Comunale, anche attraverso il lavoro delle Commissioni, renda le sedute consiliari snelle e produttive di risultati positivi.
Voglio auspicare anche che le Commissioni stesse, siano reale punto di incontro e di confronto, pur nella distinzione e valorizzazione di ruoli, responsabilità e competenze, tra l’esecutivo ed il Consiglio Comunale.
E’ necessario trasformare il Comune da ostacolo e impedimento per il raggiungimento degli scopi legittimi dei cittadini a strumento nelle loro mani per regolare e rendere più facili le relazioni e la vita sociale, per migliorare la qualità della vita.
Per fare questo sarà necessario avvalersi non solo delle capacità e delle competenze degli assessori, ma anche dei suggerimenti dei consiglieri comunali e dei cittadini rappresentativi.
Vibo Valentia è ricca di professionisti, imprenditori, rappresentanti delle categorie e delle forze sociali di grandi qualità, di uomini e donne di cultura di ottimo livello, di un forte movimento di associazionismo sociale. In questi ambiti bisognerà attingere professionalità ed energie nuove per la formazione di consulte, forum e altri strumenti per recepire bisogni, suggerimenti, proposte.
I contenuti delle linee programmatiche (per quello che esse rappresentano, come dichiarazione di intenti, linee guida su cui costruire un percorso fatto di scelte concrete), che personalmente condivido appieno e valuto positivamente, sono fortemente innovativi e di discontinuità rispetto al passato; traducono gli obiettivi sui quali, consapevolmente, i cittadini elettori hanno espresso il loro consenso.
Il programma di Governo, per i prossimi cinque anni, è mirato alla modernizzazione e alla riqualificazione urbana e sociale di Vibo.
Modernizzazione per la realizzazione del progresso e del benessere della comunità.
Riqualificazione urbana e sociale per il miglioramento della qualità della vita.
Preliminare ad ogni possibile azione amministrativa, che si voglia efficiente, efficace e produttiva dei risultati ricercati, dovrà essere la ricostruzione dell’apparato burocratico, che dovrà rispondere a standard di modernità, professionalità, efficienza ed attenzione verso il cittadino.
La nuova macchina burocratica del Comune dovrà essere incentrata sulla trasparenza, sull’operatività rispettosa delle regole e delle procedure, in modo tale da risultare attenta a soddisfare le domande che provengono dai cittadini.
Ogni ipotesi organizzativa va perseguita per l’affermazione del diritto dei cittadini e delle imprese ad avere servizi più adeguati ed efficienti, in aderenza ai principi di partecipazione, trasparenza, legalità.
L’ammodernamento della struttura organizzativa va ottenuta attraverso la ristrutturazione di regole interne nella divisione del lavoro, nella individuazione ottimale dell’attività organizzativa, nella distinzione dei poteri, delle competenze e delle responsabilità, per una struttura comunale più flessibile alle esigenze da assolvere.
Lo scenario verso il quale Vibo Valentia deve proiettarsi è quello di un capoluogo caratterizzato da una pronunciata identità urbana, culturale e sociale.
Ciò vuol dire sviluppare, qualificare, differenziare e potenziare le vocazioni, i caratteri e le funzioni che la definiscono compiutamente come una città.
Una città è, prima di tutto, uno spazio sociale: un luogo nel quale vivono persone e si intrecciano relazioni; rimettere al centro le persone e le relazioni sociali vuol dire che la città non può essere considerata solo per il suo valore d’uso.
Vibo Valentia ha bisogno di un progetto integrato di interventi che miri a farle raggiungere adeguati e soddisfacenti livelli di efficienza, di vivibilità sociale, culturale, urbanistica, economica, in grado di restituire fiducia e speranza di nuove e positive prospettive ai cittadini.
E’ necessario, pertanto, non perdere ulteriore tempo, adagiandosi su vecchi quanto inutili luoghi comuni.
Occorre agire subito, seriamente ed attivamente, per affrontare le emergenze più immediate della città, ed allo stesso tempo lavorare per prefigurare e costruire il futuro di Vibo.
Non intendo, e non ritengo opportuno, entrare nel merito dei singoli aspetti contenuti nelle linee programmatiche.
Mi preme, però, soffermarmi su alcuni temi che ritengo debbano trovare il giusto spazio all’interno di ogni programma di Governo di una Città come Vibo.
Per quanto riguarda le Politiche Culturali, ogni azione ed ogni progetto deve essere improntato all’obiettivo di dare impulso alla cultura ed alla conoscenza.
E’ necessario adottare una prospettiva che veda la città come luogo della cultura e della conoscenza: riconoscendo la centralità della formazione, della conoscenza e della cultura in una prospettiva di crescita; recuperando e valorizzando il patrimonio storico-culturale, quale via per affermare l’identità locale e l’identità culturale di Vibo.
In tema di Politiche Sociali il panorama normativo, nazionale ed europeo, degli ultimi anni ha segnato un cambiamento radicale di cultura e metodologia d’intervento. Oggi al Comune è assegnato un ruolo di protagonista in materia di politiche e servizi sociali.
Un ruolo che spinge a ricercare soluzioni politico-amministrative in grado di assicurare l’erogazione di quelle prestazioni sociali che concorrono a contrastare le forme di povertà vecchie e nuove, avendo cura, nello stesso tempo, di innalzare la qualità della vita dei cittadini.
Questa Amministrazione Comunale deve assumere un nuovo orientamento rispetto al passato; un orientamento fondato sulla trasformazione dei servizi da assistenziali a promozionali, da frammentari ad integrati, da emergenziali a programmati.
Per quanto riguarda le Politiche Giovanili, bisogna rivolgere una particolare attenzione nei confronti dei giovani, al fine di aprire con loro un canale di comunicazione per comprenderne le esigenze e canalizzarne i desideri, le aspirazioni, i bisogni verso reali opportunità di concretizzazione.
E’ necessario attuare politiche tese al coinvolgimento dei soggetti interessati per creare centri di aggregazione a partire da quelli che, generalmente, sono gli interessi e i mezzi di comunicazione a loro più vicini: musica, sport, nuove tecnologie, cultura.
Di pari passo, bisogna avviare reali rapporti di collaborazione con le strutture territoriali, ed in particolar modo con la scuola, per cercare di capire e, per quanto possibile, prevenire le cause del disagio giovanile e contrastare fermamente il fenomeno della dispersione scolastica.
Un’azione amministrativa a favore dell’infanzia e dell’adolescenza è ormai prioritaria nella nostra città. I bambini sono già cittadini di oggi e non di domani. I bambini hanno diritto di cittadinanza, anche a Vibo. I bambini, tra le fasce deboli, rappresentano la fascia più debole per eccellenza. Perché non sono portatori di voti, non hanno potere elettorale e, pertanto, i loro bisogni, generalmente, non trovano adeguata rappresentanza all’interno dei programmi di governo.
E’ necessario adeguare l’organizzazione urbana alla domanda dell’infanzia, metafora della domanda di qualità di tutte le categorie portatrici di diritti, per così dire, “affievoliti”: nel senso che sono resi “deboli”, fino ad annullarli, quando si scontrano con interessi e poteri “più forti”.
Bisogna avere la forza di immaginare e di concretizzare Vibo come “città sostenibile dei bambini”: mettere i bambini al centro delle politiche urbane, nella convinzione che una città che funziona meglio per loro funziona meglio per tutti e per ciascuno.
Ne deriva una conseguenza impegnativa: quella di “declinare” le politiche della città in modo da tenere conto dei bambini, cioè in modo da valutare l’impatto sull’infanzia degli interventi, delle decisioni, dell’organizzazione dei servizi.
Vibo deve sapersi caratterizzare, qualificare e rendere riconoscibile come “città amica dell’infanzia”.
Se saprà fare questo, Vibo potrà guadagnare non solo in termini di qualità della vita, ma anche in termini di attrattività e di immagine.
Mi piace concludere con una citazione, molto esemplare e appropriata alla circostanza.
Italo Calvino diceva: “d’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda”.
Vibo ha bisogno di un Governo della Città che sia in grado di dare risposte adeguate alle domande legittime e sempre più pressanti dei suoi cittadini.
Incominciamo finalmente, in modo serio, concreto, attivo, disinteressato e determinato a dare le giuste risposte a queste domande.
Michele Petullà

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